Come si svolge

Ecco di seguito l’elenco puntuale ed una breve descrizione delle diciannove scene che compongo la rappresentazione de “La Giudaica”:

1. INTRODUZIONE Gesù chiede a Pietro e a Giovanni di andare da Marco per annunciargli che il Maestro vuole cenare a casa sua.
2. INCONTRO DI PIETRO E GIOVANNI CON MARCO
3. ULTIMA CENA Gesù rivela agli apostoli l’imminente tradimento e la ingiusta condanna a morte che lo attende, a compimento del suo sacrificio. Lava i piedi degli Apostoli invitandoli a continuare la sua opera ed istituisce l’Eucarestia consacrando il pane e il vino.
4. SINEDRIO I capi religiosi ebraici, riunitosi in concilio, decidono di arrestare Gesù perché ritenuto colpevole di diffondere false dottrine e di sobillare il popolo. Alla fine si decreta la Sua condanna a morte ma Nicodemo e Giuseppe D’Arimatea, non condividendo la tesi della colpevolezza del Nazareno, abbandonano il Concilio. Intanto Giuda concorda con i Sommi Sacerdoti il prezzo del suo tradimento.
5. CATTURA DI GESU’ NELL’ORTO DEGLI ULIVI Gesù, in compagnia degli apostoli più fedeli, prega ed accetta il suo destino di agnello sacrificale per far sì che si compia la volontà del “Padre Celeste”. Gesù, nonostante il tentativo di difesa di Pietro, viene catturato dai soldati guidati da Giuda.
6. GESU’ DA ANNA Gesù, da Anna, consigliere del Sommo Pontefice Caifas e suo principale accusatore, viene inutilmente interrogato e viene fatto condurre al Sinedrio affinché lo dichiari “reo di morte”.
7. GESU’ DA CAIFAS (SINEDRIO) Gesù viene nuovamente interrogato ed incolpato di aver sobillato e sovvertito il popolo di Giudea, nonché di aver bestemmiato ritenendosi “figliuol di Dio e re d’Israele”. Viene così inviato da Pilato affinché gli si dia “morte spietata, spaventevole e fiera”.

8. PENTIMENTO DI PIETRO Pietro, sconvolto ed impaurito per il pericolo di essere anch’egli accusato dai componenti del Sinedrio, rinnega di essere un seguace di Gesù; rimasto solo e ricordando le parole del suo Maestro, si pente della sua viltà.
9. PENTIMENTO DI GIUDA Giuda, intuita la imminente tragedia dovuta al suo tradimento, si impicca maledicendosi e pronunziando il suo testamento.
10. GESU’ DA PILATO Pilato volendo evitare la morte del Nazareno, sostiene di non avere il diritto di condannarlo e lo fa condurre da Erode, Re dei Giudei.
11. GESU’ DA ERODE Erode interroga Gesù, ma non ricevendo alcuna risposta, lo deride e lo rimanda da Pilato.
12. RITORNO DA PILATO Pilato cerca di evitare la morte di Gesù nel quale non riconosce alcuna colpa, infliggendogli la flagellazione.
13. LA FLAGELLAZIONE Gesù, legato ad una colonna, viene flagellato. Solo grazie all’intervento di un centurione romano i suoi carnefici cessano di frustarlo.
14. GESU’ VIENE RIPORTATO DA PILATO Pilato presenta il Cristo flagellato ai suoi interlocutori ed alla folla, convinto che ciò basti a placarne gli animi. I suoi accusatori, Nizet e Misandro, avendo ormai capito le benevoli intenzioni di Pilato, fanno intervenire direttamente Caifas per costringere il proconsole romano a condannarlo. Concesso poi alla folla il diritto di scegliere tra la vita del Nazareno e quella di Barabba, il popolo preferisce dare la libertà a quest’ultimo. A frenare Pilato è anche la volontà di sua moglie che, inviata una serva come messaggera, gli fa riferire di un sogno premonitore di lutti e tragedie che si sarebbero scatenate se avesse condannato il prigioniero. Pilato comunque cede alla richieste e alle minacce di Caifas e pronunciando la condanna si lava le mani.

15. PRIMA CADUTA DI GESU’ – INCONTRO CON LA MADONNA San Giovanni udita la condanna a morte, sconvolto e addolorato, va incontro a Maria per prepararla all’imminente tragedia. Gesu’, trascinato dai manigoldi, cade sotto il peso della croce: la Madonna gli si avvicina e, abbracciandolo, grida il suo dolore.
16. SECONDA CADUTA DI GESU’ – INCONTRO CON LA VERONICA Gesu’, flagellato, non regge al peso della croce che trascina sulle spalle e cede per la seconda volta. La Veronica, dopo aver tentato di fermare i manigoldi, si dirige in lacrime verso Cristo per raccogliere le ultime memorie del morituro. Asciugatogli il volto con un panno vede che l’immagine di Gesù vi è rimasta impressa, lasciata in pegno all’umanità.
17. TERZA CADUTA DI GESU’ – IL CIRENEO E’ OBBLIGATO A CARICARSI DELLA CROCE Gesù, ormai in fin di vita, è schiacciato dalla croce e il Centurione obbliga il cireneo e farsene carico e a procedere verso il calvario.
18. CROCEFISSIONE Condotto sul Golgota, Gesù è crocefisso insieme ai ladroni. Nizet obbliga il Longino ad aprirgli il fianco con la sua lancia per finirlo; quest’ultimo, colpito dal suo sangue all’occhio orbo, riacquista la vista e la fede. Gesù spira sacrificandosi per redimere i peccati dell’umanità
19. DEPISOZIONE DEL CRISTO Mentre si converte anche il Centurione, Giuseppe D’Arimatea e la Madonna raccolgono le spoglie del Cristo morto e predispongono per la sepoltura.

Il suddetto elenco ci dimostra come “La Giudaica” sia una rappresentazione puntuale della passione di Cristo che non tralascia alcun particolare e che giustifica anche la sua notevole durata.
Inoltre l’importanza della rappresentazione rispetto alle altre rappresentazioni sacre similari è rappresentata dal linguaggio aulico e ricercato, dal testo dotto e non certo popolare del Morone, colto prelato del ‘700.
A questo proposito, l’unico termine dialettale usato durante tutta la rappresentazione, è “camina”, l’incitazione che i manigoldi rivolgono a Gesù mentre lo trascinano da Caifas, da Pilato, da Erode e durante tutto il tragitto che lo porta al calvario.
“La Giudaica” coinvolge in modo totale tutti gli abitanti di Laino Borgo, che ormai la hanno nel sangue: basti pensare che non vi è una famiglia di cui almeno un componente non abbia preso parte ad una o più edizioni della rappresentazione.
Di conseguenza rappresenta anche un momento di unione tra le diverse generazioni, che hanno la possibilità di incontrarsi e confrontarsi per un unico obiettivo: la riuscita della rappresentazione.
Questo aspetto viene esaltato dal fatto che nei mesi che precedono la rappresentazione, si tengono le prove, in dialetto dette “nsaj”, che vedono la partecipazione di tutti gli attori, i quali vengono avvisati dagli squilli caratteristici della tromba di un banditore che gira per tutto il paese.